Attivare un contatto telefonico o mail per fornire ai pazienti adeguata e pronta informazione sulle terapie disponibili (inclusi gli studi sperimentali) ed i criteri di accesso alle cure per il virus Covid-19.
È quanto ha chiesto alla Giunta provinciale il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì con una mozione presentata quest’oggi che segue quella di qualche giorno fa con cui si era chiesto di promuovere, presso i centri ospedalieri altoatesini, l’utilizzo di terapie a base di anticorpi monoclonali in soggetti a rischio di progressione al Covid-19 severo ma con recente insorgenza della malattia, destinando a tal fine adeguate risorse.
“In Italia – spiega il consigliere Urzì – le terapie a base di anticorpi monoclonali in soggetti a rischio di progressione al Covid-19 severo ma con recente insorgenza della malattia sono state autorizzate in via temporanea dal Ministro della salute già lo scorso febbraio, ma in Alto Adige, come ha ammesso l’assessore alla sanità Thomas Widmann, solo tre pazienti hanno beneficiato di questa opportunità terapeutica, nonostante l’evidenza che l’emergenza vada contrastata, oltre che con la vaccinazione, anche con ulteriori strategie e modalità d’azione finalizzate a ridurre lo sviluppo delle forme gravi della malattia e le conseguenti ospedalizzazioni.
“La regione che al momento ha trattato più pazienti con queste terapie che vengono somministrate in day hospital tramite infusione – prosegue l’esponente di Fratelli d’Italia – è il Veneto, con 3.301 pazienti inseriti nei registri di monitoraggio rispetto al totale nazionale di 17.683. Si tratta di terapie sicure perché sottoposte a monitoraggio addizionale, il che permette la rapida identificazione di nuove informazioni sulla loro sicurezza. Agli operatori sanitari è infatti richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta.”
“In caso di tampone positivo – prosegue Urzì – è fondamentale iniziare precocemente la terapia con gli anticorpi monoclonali e per questo motivo la regione Veneto ha attivato un contatto telefonico/mail attraverso cui un individuo risultato positivo al Covid-19 può contattare un medico dell’Unità Operativa di Malattie Infettive per ricevere spiegazioni dettagliate sulle terapie disponibili (inclusi gli studi sperimentali) ed i criteri di accesso alle cure.”
“E’ dunque auspicabile – conclude Urzì – che anche la Provincia di Bolzano attivi un simile servizio per fornire adeguata e pronta informazione alle persone che contraggono il virus. Nella lotta al Covid, anche per contrastare le innumerevoli fake news che girano in rete e generano paura e insicurezza tra la popolazione, è necessario fornire informazioni trasparenti e corrette. La terapia con gli anticorpi monoclonali è un’opportunità terapeutica valida e come tale deve essere resa nota ai cittadini ed in tal senso un contatto con un operatore sanitario specializzato che sappia dare risposte immediate è la miglior strategia che possiamo attuare. “