“Firmerò anche io la petizione dei Verdi per la salvaguardia del vecchio fienile dei Benedettini di via Fago a Bolzano ma è insopportabile il piagnucolare del sindaco Caramaschi e degli stessi Verdi che sono al governo della città da anni e che hanno avuto tutte le possibilità sinora di esercitare con gli strumenti a loro disposizione le pressioni per una salvaguardia del complesso contadino in piena città”, ha esordito il Consigliere provinciale Alessandro Urzì (Fratelli d’Italia).

“Insopportabile e francamente anche poco credibile il lamentarsi del sindaco e dei Verdi che oggi scoprono la loro vena protezionistica ma sono gli stessi che hanno picconato per primi il complesso Pascoli Longon che, questo sì, è stato incluso la Docomomo International fra i beni da preservare come testimonianza del razionalismo pubblicati in “Heritage in danger”, la raccolta internazionale di rilievo mondiale delle opere architettoniche a rischio di scomparsa”, ha proseguito Urzì.

“Le due misure del sindaco e dei Verdi verso il patrimonio storico della città sono mortificanti perché rappresentano una ennesima riprova dell’accanimento con cui si è sottovalutato l’impronta razionalista della parte (si può dire?) stilisticamente “italiana” della città. Noi questo pregiudizio non lo abbiamo. Ricordo da ragazzo di avere sottoscritto la petizione per Ponte Talvera, firmerò quella per il fienile di via Fago, che per me rappresenta qualcosa di estremamente familiare essendo nato e avendo vissuto per decenni a pochi metri da esso”, ha aggiunto il Consigliere di FDI.

“Ma chiediamo al sindaco ed ai Verdi, per essere credibili, in questo momento, a venti anni quasi dall’abbandono delle Pascoli Longon di farsi attori di una forte iniziativa per la riconsegna dell’immobile alla città evitandogli l’abbattimento annunciato dall’assessore Bessone. Importante la voce dell’architetto Zoeggeler che solo pochi giorni fa ha ricordato che quell’edificio nato come una scuola ancora oggi può tornare ad essere una scuola. In caso contrario poco credibili da un punto di vista protezionistico sarebbero le lacrime di coccodrillo di sindaco e Verdi”, ha concluso Alessandro Urzì.