Tutte le luci spente alla chiusura dei negozi. Questo vogliono il Presidente Kompatscher e la maggioranza Svp/Lega in Provincia di Bolzano. Un passaggio della collegata al bilancio in discussione questa settimana lo prevede senza se e senza ma.
Fratelli d’Italia dice fermamente di no a questa iniziativa demagogica mascherata da finto ambientalismo ed ha presentato quest’oggi la campagna di mobilitazione popolare per chiedere lo stralcio dalla legge collegata. In tutto l’Alto Adige saranno distribuite migliaia di cartoline che i cittadini potranno inviare alla Giunta provinciale per chiedere un ripensamento.
“Una proposta pericolosa ammantata di romanticismo ambientalista del tutto scollegato alla realtà – ha commentato il Consigliere provinciale Alessandro Urzì oggi in conferenza stampa insieme al consigliere comunale Alessandro Forest e il segretario amministrativo del partito Stefano Stagni – che rischia di trasformare le vie dei principali centri dell’Alto Adige in una unica “periferia di Caracas” dove alla sera tutto sarà possibile perché con le vetrine dei negozi spente e con le illuminazioni dei palazzi storici staccate le nostre città diventerebbero terra di nessuno. Noi ci opponiamo fermamente a questa richiesta che arriverà questa settimana in Consiglio provinciale.”
“Spegnere le luci significa rendere le strade di Bolzano, Merano, Laives e dei maggiori centri pericolose – ha tuonato Urzì – perché la luce è sicurezza e questa è la nostra priorità. Avere le luci spente la sera può andare bene a Fiè come a San Giovanni in valle Aurina ma non certo nei grossi centri urbani dove il pericolo è avvertito sulla pelle dei cittadini. Immaginate i vostri figli tornare a casa la sera al buio.”
“Ci meravigliamo che la Lega, con cui in ambito nazionale vi è chiara sinergia di intenti sul tema della sicurezza, in Alto Adige sostenga iniziative legislative di senso compiutamente opposto” – conclude il consigliere provinciale del partito di Giorgia Meloni.
La norma che andrà in aula questa settimana prevede che la Giunta provinciale, nell’ambito della iniziative di risparmio energetico, fissi i criteri per lo spegnimento dell’illuminazione delle insegne, delle insegne e scritte dotate di illuminazione propria, di qualsiasi tipo di illuminazione decorativa, l’illuminazione delle vetrine di esposizione nonché dei beni architettonici e artistici nelle ore notturne, nonché il divieto dell’utilizzo di fasci luminosi sia mobili che fissi. Con sanzioni sino a 1500 euro.
Senza considerare il danno per gli esercenti dei negozi, costretti a rinunciare all’esposizione della merce nelle ore notturne, per obbligo di legge.
“Viene colpita la vocazione turistica del nostro territorio”, ha sottolineato Alessandro Forest. “Così si annullerà la funzione delle telecamere di videosorveglianza messe a fatica negli ultimi anni, ovvio che al buio non serviranno a nulla”, ha aggiunto Stefano Stagni.